La malattia tiroidea è la seconda più comune malattia endocrina che colpisce le donne in età riproduttiva, e quando non trattata durante la gravidanza è associata ad un aumentato rischio di aborto spontaneo, distacco della placenta, disturbi ipertensivi e limitazione della crescita. Gli ormoni tiroidei, infatti, sono essenziali per il mantenimento della gravidanza e lo sviluppo ottimale del feto: una tiroidite cronica con ipotiroidismo anche lieve, secondo alcuni studi, può causare minimi difetti neuropsichici nel nascituro e parto prematuro. Un ipotiroidismo di grado medio/severo può aumentare il rischio di aborto. Tuttavia, le malattie tiroidee ben curate non ostacolano una normale fertilità e un normale decorso della gravidanza.
Le attuali linee guida raccomandano uno screening mirato delle donne ad alto rischio, comprese quelle con una storia di patologie tiroidee, diabete mellito di tipo 1 o altre malattie autoimmuni o con una storia familiare di malattie autoimmuni della tiroide. Dunque, nelle donne che stanno programmando una gravidanza è opportuno effettuare un dosaggio di TSH e anticorpi anti-tireoperossidasi e anti-tireoglobulina. È opportuno che la paziente programmi la gravidanza in modo che al momento del concepimento e durante tutto il periodo della gravidanza la funzione tiroidea sia ben controllata tramite un appropriato trattamento. Inoltre, nelle donne con ipotiroidismo, la levotiroxina viene somministrata per raggiungere un livello di ormone stimolante la tiroide nel siero inferiore a 2,5 mUU/L. Invece, il trattamento ottimale per l'ipertiroidismo è tramite farmaci antitiroidei, con l'obiettivo di mantenere un livello di tiroxina libera nel siero superiore a un terzo del range normale.
Le cure per la tiroide sono controindicate in gravidanza?
No. Anzi, la terapia con ormoni tiroidei solitamente dovrà essere un po’ aumentata. La terapia con farmaci che bloccano la funzione tiroidea (utilizzati nell’ipertiroidismo) necessita di maggior attenzione; talvolta può essere sospesa, perché nel morbo di Basedow l’ipertiroidismo migliora in gravidanza. Viceversa la terapia con iodio radioattivo è assolutamente controindicata.
Durante la gravidanza è opportuno l’utilizzo del sale iodato?
La tiroide fetale inizia a produrre ormoni poco prima della metà della gravidanza, quindi ha bisogno di iodio. Dunque a maggior ragione in gravidanza la profilassi con sale iodato è opportuna.
Dopo la gravidanza la patologia tiroidea peggiora o migliora?
Durante la gravidanza le malattie autoimmuni possono mostrare un miglioramento e, come già detto, nell’ipertiroidismo autoimmune (morbo di Basedow) talora la terapia con anti-tiroidei può essere sospesa, ma dopo la gravidanza l’autoimmunità può ripresentarsi in modo netto. Esistono anche forme autoimmuni che insorgono dopo la gravidanza in soggetti che in precedenza non manifestavano alcuna patologia tiroidea (tiroidite post-partum).
Si può allattare durante la terapia per la tiroide?
Sì. L’allattamento può essere intrapreso o continuato anche se la paziente è in cura con ormoni tiroidei o con anti-tiroidei.
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