Disastro di Chernobyl e tumori alla tiroide

 

Il 26 aprile 1986 una enorme e mai prima registrata quantità di materiali radioattivi fu rilasciata nell'ambiente a causa dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, in Russia.

L’esposizione alle radiazioni interessò circa 5 milioni di persone residenti non solo in Russia ma anche in Ucraina e Bielorussia. Da allora la comunità scientifica ha iniziato a documentare i danni da esposizione causati dal materiale radioattivo, registrando soprattutto un aumento dei carcinomi tiroidei infantili. I bambini, infatti, hanno avuto un tasso più alto di patologie connesse al disastro nucleare dovuto all’ingestione di alimenti contaminati, come il latte. In particolare, già a pochi anni di distanza dal disastro nucleare, un numero elevato di carcinomi tiroidei è stato registrato in bambini con un’età compresa tra 0 e i 5 anni.

Dagli anni ’90 sino ai primi anni del 2000, poco meno di 7000 soggetti con un’età inferiore ai 18 anni è stata considerata potenzialmente a rischio e un report del 2016 dichiara circa 11.000 soggetti affetti da cancro alla tiroide nei Paesi più esposti.

La causa dell’insorgenza dei tumori che interessano la tiroide è dovuta all’esposizione allo iodio 131 radioattivo, le cui quantità sono direttamente correlate all’aumento del rischio di comparsa del carcinoma. Studi scientifici hanno mostrato, infatti, che quantità di iodio radioattivo sono in grado di provocare mutazioni all’interno del DNA in maniera dose-dipendente.

I dati invece sul numero di tumori per i soggetti in età adulta non sono così chiari come quelli in età pediatrica e gli studi a riguardo sono controversi. Tuttavia, tra le persone dipendenti della centrale di Chernobyl, oltre che tumori alla tiroide sono stati registrati anche un aumento dei casi di leucemia, leucemia linfatica cronica, linfoma di Hodgkin e mieloma multiplo.

Fonti: 

  • Keiji Suzuki et al. Radiation-Induced Thyroid Cancers: Overview of Molecular Signatures. Cancers (2019) 11, 1290;
  • Dimitry Bazyka et al. Cancers after Chornobyl: From Epidemiology to Molecular Quantification. Cancers (2019) 11, 1291;