Settimana mondiale della tiroide: l’impatto del COVID-19

La pandemia di COVID-19 ha avuto un grande impatto sulla gestione di numerose patologie e, tra queste, anche sulle malattie e i disturbi che coinvolgono la tiroide. Quindi è importante chiedersi: il COVID-19 ha rallentato solo gli accessi in ospedale o ha avuto anche un’azione diretta sulla ghiandola tiroidea?

Qual è stato e quale sarà l’impatto del COVID-19 sulla salute della tiroide? Questa è solo una delle domande cui si è cercato di rispondere dal 24 al 30 maggio di quest’anno nel corso della Settimana Mondiale della Tiroide, nata allo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dei controlli di routine per prevenire le patologie che coinvolgono la tiroide e che ha avuto come tema “Tiroide e pandemia da COVID”. Non solo, questa occasione offre la possibilità di favorire una maggior cultura su cosa sia la tiroide e quale possa essere la sua funzione all’interno del nostro organismo, avvicinando sanitari e semplici cittadini.

È ormai appurato che il COVID-19 ha influito a livello della salute e della gestione delle patologie croniche sotto molteplici aspetti. Tuttavia, la modalità secondo cui pandemia da COVID-19 e tiroide siano tra loro relazionabili è tutt’ora oggetto di studio. I primi dati mostrano due principali aspetti: il primo effetto visibile dell’infezione da SARS-CoV-2 nell’ambito delle malattie della tiroide è stato la diminuzione degli accessi in ospedale e degli screening periodici con conseguente aumento di teleconsulti e annullamenti di visite o esami diagnostici. Come risultato, molte patologie sono state diagnosticate tardivamente o non hanno ricevuto le necessarie visite di follow-up. Un secondo importante effetto del COVID-19 che sta emergendo, e che probabilmente potremo osservare sempre più nel lungo termine, è l’impatto che il virus SARS-CoV-2 potrebbe avere sulla funzionalità della ghiandola stessa. In particolare, uno studio mostra un aumento di disturbi tiroidei correlati al COVID-19, che includerebbero tireotossicosi e ipotiroidismo.

Questo dato è molto importante in termini di gestione del paziente. Infatti, l’invito che viene fatto agli operatori sanitari è di prestare particolare attenzione ai loro pazienti affetti da COVID-19, anche asintomatici, nei quali bisognerebbe controllare la funzionalità della ghiandola tiroide. Fare uno screening puntuale in pazienti positivi al virus SARS-CoV-2 potrebbe essere di grande aiuto per prevenire eventuali disturbi della tiroide o evitare di diagnosticare una patologia quando essa è in stato avanzato.

È proprio questo che ci ha insegnato la settimana mondiale della tiroide 2021: la prevenzione come strumento fondamentale per la salute della popolazione, soprattutto durante la pandemia. Il COVID-19 non deve fermare la lotta alle patologie della tiroide e, anche se la Settimana Mondiale della Tiroide si è conclusa, dobbiamo ricordare che gli effetti del COVID-19, in termini di mancata gestione dei pazienti e di aumento di incidenza di nuovi casi di malattia, potrebbero durare ancora molti anni. Ecco perché lo “strumento prevenzione assume una valenza ancora maggiore e va sostenuto ogni giorno con il coinvolgimento dei sanitari per una cultura della salute sempre più capillare.

Fonti:

Scappaticcio L et al. Impact of COVID-19 on the thyroid gland: an update. Reviews in Endocrine and Metabolic Disorders (2020)

Lisco G et al. Thyroid and COVID‑19: a review on pathophysiological, clinical and organizational aspects. Journal of Endocrinological Investigation (2021)