I diritti del paziente con patologie della tiroide

 

Quando richiedere l’invalidità civile, a cosa dà diritto l’esenzione, è possibile avere permessi lavorativi speciali?

Di recente sono state diffuse e rilanciate attraverso numerosi siti internet notizie relative a un cosiddetto “bonus tiroide” (e si parlato anche di “bonus diabete”) erogato dall’INPS. Si tratta per la verità di autentiche fake news, non essendo stata prevista nessuna misura specifica di questo genere per le persone affette da patologie della tiroide.

Come è noto, la tiroide è un’importante ghiandola, alla base della gola, da cui dipende – oltre alle altre importanti funzioni di essa – la regolazione dei meccanismi del metabolismo, attraverso la produzione di ormoni. In caso di un’eccessiva (ipertiroidismo) oppure di una carente (ipotiroidismo) produzione di tali ormoni, possono derivare diverse malattie e stati patologici, con conseguenze anche importanti sullo stato di salute del paziente.

Ciò che può assumere significato dal punto di vista medico-legale, dunque, non sono tanto le malattie tiroidee in se stesse, quanto le conseguenze patologiche di esse, che possono assumere una gravità tale da comportare una vera e propria condizione di invalidità del paziente, valutabile dall’INPS.

Non esiste pertanto alcun “bonus tiroide” ma semplicemente la possibilità – come per qualsiasi altra malattia – che gli stati patologici derivanti dalle malattie tiroidee comportino un apprezzabile grado di invalidità percentuale, tale da giustificare l’accesso ai corrispondenti benefici economici.

 

Patologie tiroidee e invalidità civile

Sulla base della premessa che precede, per l’invalidità civile valgono le regole generali: il paziente dovrà innanzi tutto rivolgersi al medico curante per la predisposizione e la trasmissione per via telematica della certificazione della malattia, con attestazione delle infermità invalidanti e del relativo grado percentuale; con il codice rilasciato dal medico, il paziente poi dovrà curare – personalmente o con l’assistenza di un patronato – la presentazione della domanda di invalidità, di nuovo esclusivamente per via telematica.

Successivamente, il paziente sarà convocato davanti alla Commissione medica, che rilascerà un verbale di accertamento medico-legale con l’indicazione delle patologie riscontrate e la percentuale di invalidità riconosciuta al paziente.

Al riconoscimento dell’invalidità civile, conseguono differenti benefici in funzione del grado riconosciuto d’invalidità e di altre condizioni, come illustrato dalla seguente tabella:1

pensione di inabilità (€ 533,22/mese)

inabilità lavorativa totale e permanente (invalidità al 100%) – età compresa tra i 18 e i 65 anni – limiti di reddito annuo personale (€ 19.789,38 per il 2018)

assegno mensile (€ 282,55/mese)

invalidità tra il 74% e il 99% – età compresa tra i 18 e i 65 anni – limiti di reddito annuo personale (€ 4.853,29 per il 2018)

indennità di accompagnamento ai minori
(€ 516,35/mese, oltre all’assegno di € 282,55/mese)

invalidità totale (100%) con impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure di compiere gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua – non limiti di reddito – compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa – il beneficiario non deve essere ricoverato in strutture sanitarie con retta a carico dello Stato o di enti pubblici

indennità di accompagnamento ai minori
(€ 516,35/mese, oltre all’assegno di € 282,55/mese)

stessi requisiti, indipendentemente dall’età – non limiti di reddito
indennità mensile di frequenza è una misura di sostegno alle famiglie di minori invalidi per spese legate alla scuola, pubblica o privata, o necessarie per un centro specializzato di terapie o riabilitazione – età non superiore a 18 anni – condizione di “minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età” o “minore con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell’orecchio migliore” – limiti di reddito annuo personale (€4.853,29 per il 2018)

 

Secondo il D.M. 5 febbraio 1992 (Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali di invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti):

  • per l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo grave con ritardo mentale (cod. 1004) è riconosciuta l’invalidità in misura fissa del 100%;
  • per l’iperparatiroidismo primario (cod. 9314) è riconosciuta l’invalidità in misura fissa del 50%;
  • per l’ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento (cod. 9315) è riconosciuta l’invalidità dal 91 al 100%.

Vi sono poi ulteriori specificazioni delle percentuali di invalidità per i distiroidismi nelle Linee guida I.N.P.S per l’accertamento degli stati invalidanti (2017).

(consultabili cliccando questo link).

 

Esenzione dal ticket

Molte condizioni patologiche legate a patologie tiroidee, danno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie correlate:

Diagnosi Codice diagnosi Codice esenzione
lperparatiroídismo 252.0 026.252.0
lpoparatiroidismo 252.1 026.252.1
Ipotiroidismo congenito 243 027.243
Ipotiroidismo acquisito 244 027.244
Tiroidite Linfocitaria Cronica 245.2 056.245.2
Gozzo Tossico Diffuso 242.00/01 035.242.0
Gozzo Tossico Uninodulare 242.10/11 035.242.1
Gozzo Tossico Multinodulare 242.20/21 035.242.2
Gozzo Nodulare tossico non specificato 242.30/31 035.242.3

 

Patologie tiroidee e lavoro dipendente

Alle persone con accertata disabilità grave, dipendente da invalidità civile secondo quanto sopra riportato, e/o alle loro famiglie (genitori, anche adottivi o affidatari – coniuge convivente – figli o fratelli conviventi etc.), sono riconosciuti i seguenti benefici:

  • ‣ Permessi retribuiti ai sensi dell’art. 33 della Legge 104/92:
    • riposi orari giornalieri di 1 ora o 2 ore a seconda dell’orario di lavoro;
    • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.
  • Congedo straordinario ai sensi dell’art.42 del D. Lgs. 151/2001
  • I lavoratori aventi diritto al congedo straordinario possono richiedere, nell’arco della vita lavorativa, fino a un massimo di due anni di congedo straordinario; durante tale periodo viene corrisposta una indennità nella misura della retribuzione percepita nell’ultimo mese di lavoro che precede il congedo entro un limite massimo di reddito annualmente rivalutato secondo gli indici ISTAT (per il 2016 pari ad Euro 47.445,82).

Per approfondimenti e dettaglio, consultare la pagina sul portale web dell’INPS: www.inps.it.

Fonti:

  • Fonte: INPS