Il malfunzionamento della tiroide non si verifica solo in età adulta, ma può interessare anche bambini e adolescenti. Cosa può accadere quando la tiroide non funziona bene in questa fase così importante per la crescita? Come possiamo aiutare i ragazzi?
La tioride è una ghiandola che produce due ormoni, tetraiodotironina (T4) e triiodotironina (T3) (Link “Ormoni tiroidei: cosa sono”), che giocano un ruolo determinante nella regolazione dei processi di crescita e cambiamento ai quali l’organismo va incontro durante l’età pediatrica e l’adolescenza (1,2):
Le disfunzioni della tiroide non devono mai essere sottovalutate. Possono essere caratterizzate da (1,2):
Grazie allo screening neonatale, è possibile diagnosticare l’ipotiroidismo congenito, evitando la comparsa di una malattia grave caratterizzata da ritardo mentale e altri deficit fisici permanenti, e assicurando così ai bambini un corretto sviluppo (3). Ci sono, tuttavia, altre forme di malfunzionamento tiroideo che possono verificarsi nei bambini e negli adolescenti. È bene sottolineare che sia l’ipo- che l’ipertiroidismo possono essere curati con successo, senza interferire con il percorso di crescita verso l’età adulta (1,3). A tale scopo è fondamentale affidarsi al proprio pediatra di libera scelta che saprà indicare cosa fare e lo specialista endocrinologo a cui rivolgersi.
L’infanzia e l’adolescenza rappresentano due fasi dello sviluppo caratterizzate da numerosi cambiamenti sul piano fisico, affettivo e del comportamento. Per questo motivo si parla di età evolutiva. Questo periodo è fondamentale anche per la formazione del carattere e della personalità, passando anche attraverso le relazioni con i coetanei (4). I bambini e gli adolescenti possono vivere dei momenti di difficoltà in questa fase, proprio perché delicata e segnata da tanti cambiamenti, in diversi ambiti:
Spesso i ragazzi fanno fatica a esprimere le loro difficoltà, per questo è importante prestare attenzione ai loro comportamenti e cambiamenti d’umore. Soffrire di una patologia, come nel caso di malfunzionamento tiroideo, può aumentare il loro senso di disagio. Le disfunzioni della tiroide, infatti, possono determinare la comparsa di segni e sintomi evidenti che possono mettere a dura prova i ragazzi. Ecco alcuni esempi (2):
IPOTIROIDISMO:
IPERTIROIDISMO:
Non è difficile immaginare, ad esempio, come una ragazza adolescente in sovrappeso o con una pelle imperfetta, possa sentirsi a disagio, ricorrendo più facilmente a rimedi cosmetici piuttosto che chiedere aiuto ai genitori. Un ragazzo più basso dei suoi amici può sentirsi diverso, meno adatto per alcuni sport, inadeguato. Sentirsi a disagio con il proprio corpo o con gli altri può portare a progressivo isolamento, fenomeni di bullismo e bassa autostima. D’altro canto, le difficoltà di attenzione possono determinare scarsi risultati nello studio, con fallimenti scolastici e frustrazione.
A questo si aggiunge il fatto che per i ragazzi spesso è difficile accettare di assumere dei farmaci o eseguire visite di controllo, perché anche questa esperienza costituisce un elemento di diversità dai coetanei. Ciò comporterà un’ulteriore difficoltà di accettazione di sè, oltre che di aderenza al programma di cura (4,5).
Lo abbiamo già detto, ma è bene ripeterlo: i problemi tioridei possono essere curati e i ragazzi possono avere una crescita regolare. È importante, però, fornire loro tutto il supporto necessario per accettare i cambiamenti, compresi quelli che potrebbero farli sentire diversi dagli altri. Non devono sentirsi giudicati o svalutati, ma accompagnati e sostenuti nel loro cammino di crescita. Per questo può essere utile intraprendere un percorso di consulenza psicologica, in cui siano coinvolti anche i genitori (4,5).
I primi passi sono:
Il sostegno psicologico è utile anche per elaborare e accettare la malattia e la necessità di dover assumere dei farmaci per stare bene, perché questa esperienza può creare disorientamento. Questi interventi hanno la funzione di sostegno alla crescita e sono importanti per sviluppare la consapevolezza di ciò che si sta vivendo e ridurre il disagio. La terapia psicologica rappresenta uno spazio in cui bambini e ragazzi possono esprimere loro stessi. Le sedute vengono strutturate secondo le caratteristiche individuali e l’età, con momenti di espressione creativa, disegno e gioco. Gli adolescenti possono avvicinarsi alle proprie emozioni, imparare a riconoscerle, gestirle e comunicarle. I genitori possono essere supportati e consigliati su come intervenire e aiutare i ragazzi con successo.
Fonti: