La tiroide può essere interessata da malattie legate a insufficiente o eccessivo apporto di iodio e di altri micronutrienti essenziali (in particolare, ferro, selenio, zinco, rame, calcio e vitamina A) oppure a patologie infiammatorie con base autoimmunitaria, come il morbo di Graves-Basedow e la tiroidite di Hashimoto.

Nella ghiandola possono svilupparsi anche noduli: per lo più sono formazioni benigne che non richiedono alcuna terapia, ma raramente si tratta di tumori della tiroide, che possono essere curati in modo ottimale nella quasi totalità dei casi.

Le malattie tiroidee colpiscono soprattutto le donne dopo i 35-40 anni. Una donna ha il 20% di probabilità di sviluppare disturbi tiroidei nel corso della vita.

Ipotiroidismo

È una condizione legata a un ridotto funzionamento della tiroide, che non riesce a produrre quantità di ormoni sufficienti a supportare le richieste dell’organismo. Può manifestarsi in ogni momento della vita, con maggior frequenza tra le donne e tra gli anziani. Raramente, può essere presente già nel neonato, se la mamma non aveva assunto abbastanza iodio in gravidanza o presentava anticorpi anti-tiroide oppure a causa di un malfunzionamento della tiroide del neonato: in questi casi si parla di “ipotoroidismo congenito”.

Le cause più frequenti di ipotiroidismo dell’adulto sono: carenza iodica; tiroiditi autoimmuni nelle quali il sistema immunitario aggredisce la ghiandola tiroidea (in particolare, la tiroidite di Hashimoto); asportazione chirurgica della tiroide (necessaria per trattare gravi forme di ipertiroidismo o tumori della tiroide); terapia con iodio radioattivo (I-131) utilizzata in caso di morbo di Graves-Basedow o altre forme di ipertiroidismo che non rispondono alla terapia farmacologica; assunzione di farmaci o sostanze che alterano la funzionalità della tiroide (per esempio, amiodarone, litio, interferone-α, iodio in eccesso ecc.).

 

Segni e sintomi dell’ipotiroidismo

Stanchezza ingiustificata, debolezza muscolare

Rallentamento
del battito cardiaco

Aumento
di peso ingiustificato

Rallentato transito intestinale/stipsi

Insofferenza
al freddo

Gonfiori
(soprattutto al volto)

Sonnolenza, apatia, depressione

Pelle secca, capelli e unghie fragili

Difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria

Dolori articolari, intorpidimento a mani e piedi

Ipertiroidismo

Si manifesta quando la tiroide funziona troppo, producendo quantità eccessive di ormoni tiroidei.

È una condizione molto diffusa, che può avere diverse cause, le principali sono: morbo di Graves-Basedow; ridotta produzione di TSH da parte dell’ipofisi o presenza di tumori che producono fattori TSH-simili; le tiroiditi acute/subacute di varia natura (virali, autoimmuni in fase iniziale, post-partum ecc.); neoplasie dell’ovaio; metastasi di tumori tiroidei differenziati; presenza di gozzo o di un nodulo iperfunzionante; assunzione di eccessive quantità di ormoni tiroidei (utilizzati per la terapia sostitutiva in caso di insufficiente funzionamento della tiroide o dopo la sua asportazione chirurgica/terapia con I-131).

Segni e sintomi dell’ipertiroidismo

  • Accelerazione del battito cardiaco (tachicardia, palpitazioni)
  • Aumento della pressione arteriosa
  • Nervosismo, irritabilità, ansia, insonnia
  • Intolleranza al caldo, cute calda e arrossata, aumento della sudorazione
  • Perdita di peso non giustificata
  • Aumento del transito intestinale/diarrea
  • Gonfiori alle gambe
  • Esoftalmo (occhi sporgenti)
  • Irregolarità mestruali o amenorrea nelle donne

Gozzo

Il gozzo è il più diffuso disordine da carenza iodica nel mondo. In Italia, è una condizione endemica che interessa circa 6 milioni di persone (soprattutto donne), a causa di un insufficiente apporto alimentare di iodio, persistente in molte zone del Paese.

Il gozzo corrisponde a un ingrossamento variabile della tiroide, visibile dall’esterno come una tumefazione nella zona anteriore del collo. Quando è determinato da un ingrossamento omogeneo della ghiandola, viene definito “semplice”, mentre quando la tiroide si ingrossa in modo irregolare con formazione di noduli si parla gozzo “nodulare”. Quest’ultimo può essere “uninodulare” (se è presente un solo nodulo) oppure “multinodulare” (in presenza di più noduli).

Segni e sintomi del gozzo

  • Tumefazione al collo
  • Disturbi da compressione su trachea, laringe ed esofago (senso di oppressione alla gola, tosse, raucedine, difficoltà di deglutizione ecc.)
  • A seconda dei casi, ipotiroidismo o ipertiroidismo oppure normale funzionamento della tiroide (gozzo eutiroideo)

Noduli e tumore della tiroide

Il riscontro di noduli e tumori tiroidei è notevolmente aumentato negli ultimi due decenni, sia per un’effettiva maggiore diffusione di queste alterazioni sia, soprattutto, per il notevole miglioramento delle tecniche diagnostiche (in particolare, l’ecografia della tiroide).

I noduli che possono svilupparsi all’interno della tiroide sono quasi sempre di natura benigna: soltanto il 5-10% circa dei noduli tiroidei è una neoplasia maligna. Le tipologie di tumore tiroideo più diffuse sono gli adenocarcinomi ben differenziati, papillari o follicolari, corrispondenti a oltre l’85% dei casi. Sono neoplasie che crescono lentamente e poco invasive; in oltre il 90% dei casi, possono essere curate in modo definitivo.

Per noduli e neoplasie tiroidee, non è previsto uno screening di popolazione, tuttavia è consigliabile far palpare la tiroide al medico ogni 1-2 anni, soprattutto se si hanno familiari con malattie tiroidee; se si riscontrano formazioni sospette è necessario eseguire l’ecografia della tiroide.

I tumori della tiroide sono più frequenti tra le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di quasi 4:1, e il loro riscontro aumenta con l’avanzare dell’età (in particolare, dopo i 40 anni). Il principale fattore di rischio per lo sviluppo di tumori della tiroide è l’esposizione a radiazioni ionizzanti (radioterapia al collo o radioattività da contaminazione ambientale), ma è stata anche osservata una maggiore incidenza di neoplasie della tiroide nelle aree in cui il gozzo è più diffuso a causa di carenza iodica.

 

Segni e sintomi dei noduli tiroidei/tumore della tiroide*

  • Comparsa di una massa non dolente a livello del collo
  • Disturbi da compressione su trachea, laringe ed esofago (raucedine, tosse, difficoltà respiratorie o di deglutizione ecc.)
  • Linfonodi del collo ingrossati
  • Ipertiroidismo, in caso di “noduli caldi” che producono ormoni tiroidei

* Segni e sintomi sono spesso modesti o assenti, soprattutto in caso di noduli/tumori piccoli.

Morbo di Graves-Basedow

Il morbo di Graves-Basedow è una malattia autoimmune ereditaria caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi diretti contro la tiroide.
Diversamente da quanto accade in altre patologie autoimmuni, questi autoanticorpi anti-tiroide stimolano l’iper-funzionamento anziché la perdita di attività della ghiandola, portando a un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, con conseguente sviluppo di ipertiroidismo.

Segni e sintomi del morbo di Graves-Basedow

Ipertiroidismo

Ingrossamento della tiroide

Esoftalmo
(occhi sporgenti)

Tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è la tiroidite autoimmune di più frequente riscontro, molto diffusa nella popolazione femminile, soprattutto dopo i 40 anni. La malattia è caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi diretti contro la tiroide, in grado di alterarne il corretto funzionamento, portando nel tempo all’insorgenza di ipotiroidismo.

La tiroidite di Hashimoto tende a interessare più persone della stessa famiglia e viene spesso riscontrata in associazione ad altre patologie endocrine e/o con base immunitaria, come diabete di tipo 1, insufficienza surrenalica, paratiroidi ipoattive, anemia perniciosa, artrite reumatoide, sindrome di Sjögren o lupus eritematoso sistemico.

Segni e sintomi della tiroidite di Hashimoto

Ipotiroidismo

Ipotiroidismo

 

Una forma di tiroidite che colpisce esclusivamente le donne è la tiroidite post-partum.
Interessa circa il 5-9% delle neomamme e, di solito, è una condizione transitoria.

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