Alimentazione, ipotiroidismo e gravidanza

I fattori nutrizionali possono essere strettamente correlati alle disfunzioni della tiroide. Inoltre, la gravidanza ha un forte impatto sulla funzionalità della ghiandola tiroidea.1,2

Esiste una relazione tra alimentazione, ipotiroidismo e gravidanza?

La tiroide in gravidanza

Per una donna, la gravidanza rappresenta una fase di cambiamenti fisiologici naturali. Tuttavia, alterazioni ormonali e metaboliche, causate da diverse condizioni possono condurre, se non trattate, a stati patologici potenzialmente seri.3 Tra i diversi cambiamenti che si verificano durante la gravidanza, vi sono quelli che riguardano la tiroide: il periodo della gestazione, infatti, può avere un grande impatto a livello della ghiandola tiroidea e della sua funzionalità.2

Durante la gravidanza, la tiroide può aumentare in:2

In questa fase, la richiesta di iodio è maggiore, rispetto alle donne non gravide, perché aumenta la produzione di ormoni tiroidei e di conseguenza:2

  • la richiesta di iodio fetale;
  • l’eliminazione di iodio attraverso i reni.

Inoltre, lo iodio è presente nel latte materno per nutrire il bambino, quindi anche le donne in allattamento hanno un’aumentata richiesta di iodio con la dieta.2

L’impatto dei disturbi della tiroide, che coinvolgono le donne prima, durante o subito dopo la gravidanza è sostanziale, per questo il monitoraggio della funzionalità tiroidea è frequente durante la gestazione.2

Infatti, le disfunzioni della tiroide, quali ipotiroidismo, tireotossicosi e noduli tiroidei, che si possono sviluppare in gravidanza, possono favorire l’insorgenza di gravi problemi sia per la madre che per il bambino quali aborto, distacco della placenta, parto pretermine e preeclampsia (o gestosi).3,4

Ipotiroidismo in gravidanza

“L’ipotiroidismo in gravidanza” è definito come la presenza di elevati livelli di TSH (Thyroid Stimulating Hormone) durante la gestazione.5 L’ipotiroidismo conclamato, che durante la gravidanza ha una prevalenza dello 0,3-0,5%,6 viene diagnosticato in base a una diminuzione dei livelli di fT4 (free T4),5 cioè di ormone tiroideo (T4) libero (free) e, quindi, disponibile per esercitare la sua attività.7 Al contrario, le persone con elevati livelli di TSH, ma valori normali di fT4, sono considerate in presenza di un ipotiroidismo subclinico (chiamato anche ipotiroidismo compensato o ipotiroidismo lieve),8 la cui prevalenza, in gravidanza, è di circa il 2-3%.6 Un insufficiente controllo della malattia è associato a complicanze in gravidanza e ritardi nello sviluppo della prole.5

È possibile gestire l’ipotiroidismo in gravidanza con l’alimentazione?

In generale, la qualità del cibo e un adeguato apporto di macro- e micronutrienti è molto importante per la salute della donna in gravidanza e del nascituro: una dieta bilanciata è una componente importante per mantenere una sana funzionalità della ghiandola tiroidea.1,9 Tra questi ultimi, lo iodio ha un ruolo molto importante e, anche se non esiste una “dieta per l’ipotiroidismo”, è bene ricordare che una grave carenza di iodio può causare gozzo e ipotiroidismo.10,11

Durante la gravidanza, un adeguato apporto di iodio con la dieta è garanzia di una buona funzionalità tiroidea per il bambino; per questo, anche condizioni lievi, o moderate, di carenza nutrizionale di iodio, possono aumentare il rischio di ipotiroidismo nel nascituro, soprattutto se pretermine.12 Una dieta equilibrata, con 2 porzioni di pesce a settimana, latte tutti i giorni e un po’ di formaggio, garantisce solo il 50% del fabbisogno giornaliero di iodio che, negli adulti, è di 150µg/die,13 molto diversa dalla quantità richiesta da una donna in gravidanza.

Secondo le Line Guida per la Nutrizione in gravidanza e allattamento, la quota stimata per evitare la carenza di iodio è 200µg/die secondo LARN ed EFSA oppure 250µg/die secondo il documento congiunto WHO/FAO.12

L’integrazione con sale iodato copre, generalmente, il fabbisogno giornaliero fornendo circa 30µg di iodio/gr di sale.13 A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che le necessità di iodio di una donna in stato di gravidanza, o allattamento, siano sufficientemente coperte e che lo iodio conservato nella tiroide sia sufficiente ad assicurare un’adeguata sintesi e secrezione di ormoni tiroidei.14 In caso di dieta carente di iodio, è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo, o endocrinologo, per un’integrazione mirata.

Lo iodio agisce positivamente sulla tiroide, permettendole di funzionare correttamente, tuttavia è bene sapere che esistono degli alimenti che possono contrastare la capacità del nostro organismo di assorbire questo micronutriente, influendo negativamente sul benessere della ghiandola tiroidea: i gozzigeni sono un gruppo di micronutrienti, che possono causare un ingrossamento della tiroide.1 La loro assunzione deve, quindi, essere attentamente valutata dal medico in coloro che presentano malattie della tiroide, o mostrano una carenza di iodio.1

Esempi di gozzigeni sono:15

  • le verdure crucifere, quali rape, cavolfiori e cavoli, broccoli;
  • manioca, fagioli di Lima, semi di lino, patate dolci;
  • miglio e prodotti derivati dalla soia.

I primi due gruppi di alimenti contengono sostanze che competono con lo iodio per l’assorbimento da parte della tiroide, mentre il miglio e i derivati della soia compromettono l’attività dell’enzima perossidasi tiroidea.15

Durante la gravidanza è importante adottare una dieta sana, con alimenti ricchi di iodio, e monitorare la funzionalità della tiroide per qualunque segno di ipotiroidismo o di altra disfunzione. È sempre opportuno ricordare, tuttavia, di rivolgersi sempre al ginecologo, o all’endocrinologo, per una consulenza professionale sul tipo di alimentazione più adeguata, anche in base ai livelli di TSH di ognuno di noi.

Fonti:

  1. Babiker, A., Alawi, A., Al Atawi, M. & Al Alwan, I. The role of micronutrients in thyroid dysfunction. Sudan J Paediatr 20, 13–19 (2020).
  2. Alexander, E. K. et al. 2017 Guidelines of the American Thyroid Association for the Diagnosis and Management of Thyroid Disease During Pregnancy and the Postpartum. Thyroid 27, 315–389 (2017).
  3. Alemu, A., Terefe, B., Abebe, M. & Biadgo, B. Thyroid hormone dysfunction during pregnancy: A review. Int J Reprod Biomed 14, 677–686 (2016).
  4. ISS. Preeclampsia o gestosi (https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/preeclampsia-o-gestosi - Ultimo accesso Luglio 2021). (2020).
  5. Sullivan, S. A. Hypothyroidism in Pregnancy. Clin Obstet Gynecol 62, 308–319 (2019).
  6. Okosieme, O. E. & Lazarus, J. H. Hypothyroidism in Pregnancy. in Endotext (eds. Feingold, K. R. et al.) (MDText.com, Inc., 2000).
  7. American Thyroid Association. Thyroid Function Tests (https://www.thyroid.org/thyroid-function-tests/ - Ultimo accesso Febbraio 2021).
  8. Redford, C. & Vaidya, B. Subclinical hypothyroidism: Should we treat? Post Reprod Health 23, 55–62 (2017).
  9. Danielewicz, H. et al. Diet in pregnancy—more than food. Eur J Pediatr 176, 1573–1579 (2017).
  10. Mayo Clinic. Hypothyroidism diet: Can certain foods increase thyroid function? (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/hypothyroidism/expert-answers/hypothyroidism-diet/faq-20058554 - Ultimo accesso Gennaio 2021). (2019).
  11. Zimmermann, M. B. & Boelaert, K. Iodine deficiency and thyroid disorders. Lancet Diabetes Endocrinol 3, 286–295 (2015).
  12. Fondazione Confalonieri Ragonese. NUTRIZIONE IN GRAVIDANZA E DURANTE L’ALLATTAMENTO. (2018).
  13. Ministero della Salute. La Iodoprofilassi: prevenzione della carenza di iodio con la corretta alimentazione. (2015).
  14. Andersson, M., de Benoist, B., Delange, F. & Zupan, J. Prevention and control of iodine deficiency in pregnant and lactating women and in children less than 2-years-old: conclusions and recommendations of the Technical Consultation. Public Health Nutrition 10, 1606–1611 (2007).
  15. Eastman, C. & Zimmermann, M. The Iodine Deficiency Disorders. [Updated 2018 Feb 6]. In: Feingold KR, Anawalt B, Boyce A, et al., editors. Endotext [Internet]. South Dartmouth (MA): MDText.com, Inc.; 2000-. Table 5, Dietary Goitrogens. Disponibile da: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK285556/table/tyd-iodine-deficienc.goitrogenm/ (ultimo accesso - Febbraio 2021).